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Dove comincia il mare
Dove comincia il mare
[….] Vedere e ascoltare. Come nella pratica zen, in cui ognuno può essere monaco vivendo la pienezza del mondo, trovare il proprio silenzio anche all’interno del rumore. Il vuoto risonante di armonia nel troppo pieno incoerente dominato dall’horror vacui senza regole.
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[….]Dove finisce la terra e comincia il mare, sul margine tra il noto e il possibile. Dove i piani e le linee si distendono orizzontali e basterebbero a se stessi ma ancora si arricchiscono del rapporto con la presenza umana.
La massa liquida, cangiante e riflettente, instabile, separa le realtà, costituendo un’altra realtà in se stessa, e allo stesso tempo riduce le distanze mentali. Su di essa il pensiero va e viene più veloce. Tra quello che siamo e ciò che potremmo o avremmo potuto essere. Altrove.
(Dalla presentazione della mostra di Patrizia Campanella)
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